Spesso si pensa che il digitale non inquini. Ma non è così semplice. Lo streaming, il cloud, il consumo costante di contenuti online generano un impatto ambientale invisibile ma enorme: server farm che richiedono energia 24/7, dispositivi elettronici da aggiornare e sostituire, miniere di dati che viaggiano a ogni clic.
Ogni brano ascoltato in streaming, ogni libro letto su un e-reader, ogni film visto online… consuma energia. E se ripetuto milioni di volte, quell’impronta cresce, ogni giorno.
Al contrario, un supporto fisico già prodotto, se recuperato e riutilizzato, non genera nuovo inquinamento.
Non servono nuove risorse, né nuove fabbriche: esiste già. Basta salvarlo dallo spreco.
E poi il fisico si conserva, si presta, si regala, si tramanda. Non scade con un abbonamento.
Scegliere un CD, un libro o un vinile riciclato significa ridurre i rifiuti, allungare il ciclo di vita delle cose e smettere di consumare passivamente. È un gesto consapevole. Ed è più ecologico, davvero.
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